Un mondo sostenibile è anche un mondo più sano, la sfida della salute globale per tutti gli esseri viventi, punta sulla digitalizzazione etica

Di cosa parliamo in questo articolo:

  • One Health: il paradigma della salute globale del pianeta
  • One Health nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
  • One Health, digital one
  • One-Health: la “cospirazione ecologica” per la salute di esseri umani e animali

One Health: il paradigma della salute globale del pianeta

La crisi sanitaria mondiale seguita alla diffusione dell’infezione da Covid-19 ci ha messo drammaticamente di fronte ad un’evidenza impossibile da ignorare: la salute degli esseri umani dipende da quella del pianeta. Siamo interconnessi, e da questa realtà non si scappa. Diverse teorie attribuiscono l’origine della pandemia ad una zoonosi, a sua volta determinata da uno “spillover”, o salto di specie, un fenomeno a sua volta riconducibile ad un processo di antropizzazione che ha modificato il clima e gli habitat naturali degli animali. Se l’ecosistema in cui viviamo è malato, come potremmo non ammalarci a nostra volta? La domanda cui gli scienziati cercano di dare risposta, però, è un’altra: si può tornare indietro? Il progetto One-health (Salute Globale) nasce con questo intento: riportare l’armonia nell’ecosistema terrestre proteggendo la salute di tutti i suoi abitanti, grazie alla collaborazione trasversale e multidisciplinare di scienziati e politici a livello planetario, nazionale e locale. Ma cos’è One-health? L’Istituto superiore di Sanità la definisce in questo modo:

“One Health è un modello sanitario basato sull’integrazione di discipline diverse, è antica e al contempo attuale. Si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente. (…) La One Health è un approccio ideale per raggiungere la salute globale perché affronta i bisogni delle popolazioni più vulnerabili sulla base dell’intima relazione tra la loro salute, la salute dei loro animali e l’ambiente in cui vivono, considerando l’ampio spettro di determinanti che da questa relazione emerge”.

Questo paradigma sanitario olistico può pertanto attuarsi solo attraverso una collaborazione interdisciplinare etica e lungimirante tra medici, veterinari, sociologi, economisti, geologi, ambientalisti e naturalmente amministratori locali e istituzioni. Beneficiari? Tutti noi. L’ambizione di One Health è pari alla sua difficoltà di interpretazione, progettazione e messa in opera in modo capillare e uniforme ad ogni livello e idealmente in ogni parte del globo. Cosa accade, ad esempio, in Italia?

One Health Italia nel piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)

La settimana europea dedicata alla salute pubblica (European Public Health Week 17-21 maggio 2021) è stata l’occasione per celebrare la Giornata europea All for One Health, nel corso della quale il nostro ISS ha formalizzato l’impegno concreto per la salute globale del piano nazionale di ripresa e resilienza 2021-23. Nel comunicato ufficiale si legge che l’ISS intende supportare l’impegno assunto con la UE assecondando l’approccio olistico di One Health attraverso la promozione di iniziative in settori chiave quali governance e politiche, ricerca scientifica e condivisione di dati, formazione. I gap da colmare in questi campi sono tantissimi, ma la difficoltà maggiore è quella di riuscire a creare connessioni durature tra le diverse discipline e i diversi attori coinvolti e non disperdere i fondi in mille iniziative che non daranno frutto. Chiarezza d’intenti, lungimiranza, coordinamento sono quindi le parole chiave. Il mezzo per collegare tutto? Solo uno: la tecnologia digitale. Economica, ecologica e sostenibile, rapida, democratica, globale.

One Health, digital one

La salute per tutti, è una salute connessa. Significa che la tecnologia digitale è lo strumento necessario per attuare una serie di importanti innovazioni che vanno esattamente nella direzione indicata dal progetto One Health, e quindi:

  • Consentire la raccolta e la condivisione dei dati da parte degli scienziati
  • Progettare e sviluppare servizi di cura accessibili a tutti
  • Progettare e sviluppare servizi domiciliari destinati alla cura della popolazione anziana
  • Progettare e sviluppare servizi di diagnosi, monitoraggio e terapia delle patologie croniche, progressive e invalidanti, delle patologie oncologiche e mentali, centrati sul paziente
  • Ridurre i tempi della comunicazione dei professionisti sanitari tra di loro, e con i loro pazienti

Intelligenza artificiale, realtà virtuale e aumentata, condivisione di E-Data e Big-Data, piattaforme digitali per il monitoraggio da remoto e il teleconsulto, digital devices e DTx sono solo alcuni degli strumenti informatici su cui l’innovazione sanitaria in ottica One Health si innesta.

One-Health: la “cospirazione ecologica” per la salute di esseri umani e animali

Non solo la salute umana beneficia del digitale, molto si sta facendo per sfruttare telemedicina, teleconsulto e teleassistenza, così come AI e VR per la salute degli animali. Dal benessere della fauna “domestica”, da allevamento e selvatica, dipende, infatti, il benessere umano e ambientale e la tecnologia informatica in zootecnia e veterinaria consente di rilevare e monitorare i fattori che mettono a rischio la salute del mondo animale. Occorre prevenire eventi come le zoonosi – altrimenti sempre più frequenti nel prossimo futuro – proteggendo l’ecosistema dagli abusi di origine umana. I buoni propositi restano però lettera morta, se non sono fatti seguire da solidi investimenti ben indirizzati. Il PNRR destina al settore Salute (Missione 6) ben 15,63 miliardi, dei quali una buona quota sarà usata per implementare la digitalizzazione del sistema sanitario.

L’approccio One Health è incorporato in tutta la visione del Piano, con particolare attenzione a migliorare i servizi sanitari di comunità destinati soprattutto alle fasce più fragili della popolazione. Fin qui, tanti buoni propositi. Il modello One Health e One Health digital è ancora in buona parte un bel sogno, che per essere tradotto concretamente in un sistema sanitario sostenibile, efficiente e rispettoso di tutto l’ecosistema, necessita non solo di investimenti e ottime menti che vi lavorino, ma di una “cospirazione” ecologica illuminata da parte delle istituzioni, della politica, della cittadinanza tutta.