Digital Transformation: comunicare la salute.
La tendenza verso la Digital Transformation in tutti i settori, dalla salute con maggior implementazione della telemedicina o del monitoraggio dei parametri vitali attraverso specifiche app ad esempio, alle vendite e acquisti in ogni ambito con una crescita esponenziale dell’e-commerce, era già chiara e ben avviata con trend annuali in costante crescita. Una tendenza oggi accelerata dall’emergenza sanitaria di Covid-19 che ha ‘rivoluzionato’ il modo di fare e proporre servizi di salute efficaci ma ‘a distanza’, mutando anche la tipologia di paziente o fruitore del servizio, più esigente, più preparato, più bisogno di efficienza, innovazione, tecnologia.
(In)formazione virtuale. La risposta al cambiamento sistemico e strutturale del contesto sociale e dell’ambiente, compreso quello sanitario, ha trovato una soluzione efficace e ‘vantaggiosa’ nel potenziamento della tecnologia digitale. Apprezzata anche dal pubblico e dai fruitori come confermano ad esempio le nuove forme di formazione professionale in tutti i settori – medico, infermieristico, giornalistico e in ogni altra expertise – con eventi e corsi di aggiornamento via webinar (seminari on-line), ma anche la nuova concezione del rapporto medico-paziente, condotto laddove necessario e/o per rispondere in ‘real time’ a una richiesta, via mail o WhatsApp, fino a consultazioni e second opinion effettuate su piattaforme digitali per abbattere le distanza geografiche e rispettare attualmente il distanziamento sociale. Lo dimostrano anche i contatti interpersonali, spesso gestiti tra gruppi di WhatsApp, chat e simili utilizzati per organizzare serate e appuntamenti con azzeramento dei tempi della comunicazione e (tendenzialmente) una minor invasività, primo fra tutti consentendo di leggere il messaggio nel momento più adeguato rispetto all’arrivo.
I pro del digitale. Non demonizziamo la tecnologia, anch’essa può avere il suo lato buono se usata responsabilmente e con cognizione di causa. Infatti, sfruttare pienamente il digitale significa in qualche modo aprire la mente e predisporsi a un nuovo approccio più innovativo, efficace, rapido, incisivo di comunicare e fare comunicazione. Continuando a restare in ‘contatto’ in ogni situazione. L’esempio più lampante è sotto i nostri occhi: ai tempi del Covid-19, il digitale e la tecnologia hanno salvato dal ‘lock-down’ totale, anche emotivo e relazionale. I social media, da Facebook a Instagram &Co., alle piattaforme digitali sono state il mezzo e lo strumento di ‘aggregazione’ e connessione per quanto possibile con il prossimo e il mondo esterno. Ad esempio con chiacchierate e chiamate ‘virtuali’ via WhatsApp o con altri strumenti simili. Lo confermano i numeri di utilizzo: secondo un recente rapporto della società di intelligence dei dati KalaGato il tempo medio trascorso su Facebook e Instagram è aumentato del 62%; TikTok ha registrato un aumento del 44%, LinkedIn del 27%; Twitter del 34% solo nel periodo 5 febbraio-29 marzo 2020, guarda caso coincidente con la gran parte della quarantena. Stresso trend di è osservato in ambiti professionali, tanto che vi sarebbe evidenza che nell’ultimo periodo il Social Media Marketing è tornato a essere il miglior strumento per le piccole aziende per promuoversi in un momento di profonda crisi. Dunque se ben impostati, sfruttati e utilizzati il digitale e il Social Media Marketing sono il ‘luogo’ in cui trovare notizie affidabili, certificate dal parere di voci autorevoli, tanto più necessarie in aree delicate come quella della #salute, sia riguardo tematiche di attualità #coronavirus sia di salute generale. Fornire informazione certificata e qualificata è l’obiettivo di #ForumSalute, il portale di (in)formazione che da sempre ‘ruota’ attorno al paziente, mettendo in ascolto dei nuovi bisogni di salute, offrendo notizie e spazi live che ospitano professionisti e medici di varie discipline per fare e capillarizzare informazione scientifica, autorevole, attendibile e alo stesso tempo divulgativa, senza parlare “medichese” ma in modo diretto, chiaro, trasparente. Dunque, il digitale e per estensione il web in ogni sua forma, se ‘accreditato’ e ben sfruttato può contribuire a contrastare la diffusione delle tante fake news, notizie bufala, circolanti in rete, promuovendo una informazione di qualità: #fakenews. Il rovescio della medaglia: il web potrebbe raffreddare la comunicazione o il rapporto medico paziente, rischio tuttavia evitabile con l’adozione di criteri e corrette ‘digital rules’.
Vanni Vischi
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