Come la Digital Health Evolution può migliorare il rapporto medico-paziente.

L’incontro tra mondo dell’health care e tecnologia digitale non avrebbe potuto rivelarsi più provvidenziale nel corso del 2020, nel pieno della crisi pandemica che ha travolto l’intero globo. È apparso chiaramente il ruolo chiave che le piattaforme digitali e la telemedicina possono ricoprire in situazioni in cui il contatto in presenza tra medico e paziente diventa impossibile o estremamente complicato per la loro stessa incolumità. Siamo giunti ad un punto di svolta in cui l’interattività informatica in ambito medico non è una possibilità, ma l’unica via percorribile. Se è vero che nulla può sostituire l’occhio clinico del professionista della salute nella valutazione dello stato del paziente durante una visita, è altrettanto vero che garantire screening regolari e di qualità è reso impossibile al momento, e lo sarebbe anche nella migliore delle condizioni ambientali.

La rivoluzione digitale nell’health care system dà valore al patient journey

Cosa chiede il paziente al sistema sanitario? Un paziente che sia alle prese con una patologia cronica o che preveda trattamenti a lungo termine, che necessiti di costanti controlli, aggiustamenti di terapia, o di semplici rassicurazioni sull’andamento del suo percorso di cura? Chiede sostanzialmente due cose:

  • Il diritto ad un consulto diretto con il proprio medico/specialista di riferimento a intervalli regolari o, se necessario, straordinari.
  • La possibilità di diventare protagonista del proprio patient journey attraverso appropriati e intuitivi strumenti di autovalutazione.  

Chiede di poter descrivere i propri sintomi man mano che si presentano, di avvisare di eventuali reazioni anomale alle terapie, di sapere che dall’altra parte c’è una persona pronta a ricevere queste informazioni e a dargli un significato. Una persona che non sia solo un “camice bianco” da non disturbare troppo, ma una presenza centrale nella propria vita con cui stabilire un dialogo costruttivo.

Piattaforme telematiche, Digital devices, e-PROS e digital clinical trials: la nuova frontiera del sistema salute

Strumenti ormai collaudati quali gli e-proS (Electronic-Patient Reporting outcomes), associati o meno a digital devices, permettono il monitoraggio da remoto continuativo di pazienti con patologie croniche, malattie degenerative o oncologiche. Nell’ambito della ricerca si rivelano strategici, consentendo ai clinici di usare i dati raccolti per studi di settore utili al perfezionamento costante dei protocolli di cura in uso. Non solo.

Pensiamo a digital clinical trials per la validazione di terapie sperimentali e dei vaccini su campioni di pazienti sparsi in diversi contesti. Seguire l’evoluzione e il follow up delle sperimentazioni farmacologiche tramite supporti digitali in tempo reale moltiplica il livello di sicurezza e di accuratezza scientifica. Attraverso lo sviluppo di apposite app e l’invio regolare di messaggi sui dispositivi digitali quali smartphone e tablet, il paziente inserito nel programma di trial o di monitoraggio da remoto sa sempre quando è il momento di sottoporsi ai questionari di autovalutazione.  Sa quando informare il professionista di riferimento sulla risposta alle terapie, ai farmaci, sul suo stato generale di salute ecc., condividendo i dati e ricevendo un feedback in tempo reale. Tutto ciò garantisce un flusso comunicativo medico-paziente che non sostituisce il rapporto in presenza, ma consente di abbattere i tempi, la fatica e i costi dell’iter “tradizionale” di prenotazione delle visite di controllo. Le piattaforme interattive sono anche il mezzo d’elezione per scongiurare le conseguenze più gravi dei deficit del sistema sanitario: i cronici ritardi diagnostici e una scarsa adesione alle cure da parte dei pazienti, che si sentono abbandonati.

La UE punta sul digitale per potenziare il sistema sanitario degli stati membri

La spinta verso la digitalizzazione in ambito medico e clinico in Europa, tra il 2019 e il 2020, ha portato ad investimenti ingenti nel settore delle start up dell’health care. Le politiche della UE puntano infatti a “svecchiare” i sistemi sanitari degli stati membri e renderli più efficienti e inclusivi. Queste le priorità su cui investire:

  • Sviluppare e distribuire capillarmente soluzioni digitali per una sistema di cure integrato e centrato sulla persona
  • Creare comunità virtuali di skateholders che comunichino tramite apposite piattaforme digitali attraverso le quali poter trasmettere e condividere tra clinici dati, linee guida, statistiche e informazioni utili alla comunità medico-scientifica europea con altissimi standard di sicurezza

Il futuro della medicina è dunque legato indissolubilmente all’AI e alla tecnologia digitale, che può apparire superficialmente un modo “freddo” di gestire la sanità sia nel pubblico che nel privato, ma che, al contrario, permette una personalizzazione delle cure cucita su misura del singolo paziente. L’informatizzazione mira ad un obiettivo ancora più ambizioso: rendere più omogeneo e democratico tutto il sistema sanitario e della ricerca in ambito medico-scientifico riducendo e (in futuro), annullando le enormi disparità geografiche e sociali che ancora sussistono.

 

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