Il sistema salute si sta ibridando. Dal modello tradizionale fatto di strutture fisiche e di servizi in presenza, si passa al modello phygital in cui la tecnologia digitale supporta medici e pazienti consentendo di superare vincoli materiali e limiti territoriali.

DI COSA SI PARLA IN QUESTO ARTICOLO

  1. Phygital: il neologismo che descrive una realtà duale
  2. Phygital health model: cosa significa?
  3. Il percorso del paziente nel modello sanitario phygital
  4. Transizione phygital del sistema sanitario: siamo pronti?
  5. Le sfide del modello phyigital nell’healthcare system

Phygital: il neologismo che descrive una realtà duale

Nuovi modelli, nuovi paradigmi, richiedono nuove parole. Phygital è un neologismo che unisce due parole inglesi: physic + digital (ciò che è fisico unito a ciò che è digitale o telematico). I termini di nuovo conio, però, hanno sempre un’origine certificata. Anche in questo caso, phygital ha un copyright datato 2013. Questa macedonia linguistica assai efficace, la dobbiamo all’agenzia pubblicitaria australiana Monumentum, che per prima la creò per il suo motto. Be’, manco a dirlo, lo slogan ebbe talmente successo che il termine phygital si diffuse ad indicare il mondo ibrido in cui viviamo. Un mondo smart in cui realtà fisica+tecnologia digitale sono diventate inscindibili.

Phygital health model: cosa significa?

Applicato al sistema sanitario, il termine phygital indica un innovativo modello integrato di strutture territoriali fisiche collegate tra di loro da un apparato comunicativo digitale che promuove anche servizi da remoto. Ci muoviamo tra i due “mondi” – quello fisico, e quello virtuale – con grande disinvoltura da diversi anni. Attraverso i dispositivi digitali portatili – smartphone, tablet – siamo abituati ad avere una connessione immediata con luoghi e persone lontanissimi, mentre continuiamo a vivere le nostre giornate negli spazi reali che ben conosciamo. La parola phygital, quindi, descrive un modello che è già compiutamente realizzato nelle vite private e lavorative delle persone. Ma se applicato ad un sistema complesso e articolato, come quello sanitario (in particolare il settore pubblico della salute), con le sue limitazioni burocratiche e i vincoli geografici, è ancora una grande scommessa. Perché se nell’era phygital ci siamo già, il phygital health model è ancora da costruire. Ma ci stiamo lavorando.

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Il percorso del paziente nel modello sanitario phygital

La medicina digitale, o telemedicina, nasce anche come modalità di erogazione delle cure capillare, in grado di porre realmente il paziente al centro del suo percorso sanitario. La tecnologia informatica con lo sviluppo di innovative piattaforme digitali interattive, e software di intelligenza artificiale (AI) sono alcuni degli strumenti di cui si avvale questa medicina “immateriale”. Nel modello phyigital, però, come abbiamo visto il digitale è solo una parte del sistema. In generale, il percorso ideale del paziente in una visione olistica della cura, potrebbe essere il seguente:

  • Stile di vita/prevenzione 
  • Diagnosi precoce (attraverso screening di controllo regolari)
  • Diagnosi di patologia (con un aumento dell’importanza dei dati di predittività)
  • Scelta terapeutica (la più ampia possibile in base alle opzioni correnti) 
  • Terapia
  • Follow up (monitoraggio e gestione di cure a lungo termine da remoto anche con l’utilizzo degli ePROs o Electronic Patient Reported Outcomes)
  • Guarigione, remissione o terapie conservative a vita

 

Chiaramente questo tipo di modello è già Phygital, perché comporta l’accesso del paziente ad una sanità fisica (territoriale e non), ma buona parte del rapporto con i medici e una parte dei servizi stabiliti on-line.

Pertanto un percorso in cui il paziente sia posto al centro – e in cui possa avere un certo margine di controllo e di iniziativa – presenta strumenti informatici sia nella realtà fisica (pensiamo solo alla tecnologia robotica e all’uso dell’imaging in sala operatoria), che in quella virtuale/digitale. I due mondi quindi si innovano fondendosi tra di loro, ma le tecnologie digitali si perfezionano in modo parallelo in ciascuno dei due ambiti.

Transizione phygital del sistema sanitario: siamo pronti?

Che cosa richiede un approccio phygital nell’healthcare system da parte sia degli operatori sanitari, che dell’utenza?

  • Formazione digitale di base e avanzata (nonché continua)
  • Superamento del digital device anche geografico
  • Flessibilità e apertura mentale

Il sistema “fisico” a sua volta può sfruttare la tecnologia digitale solo con un capillare distribuzione della rete internet, e il rinnovo della strumentazione analogica o digitale obsoleta. La transizione verso la phygital health era comporta quindi dei costi. Secondo stime aggiornate, nella sola zona UE, la spesa per l’innovazione digitale nell’healthcare system raggiungerà nel 2026 una cifra vicina al milione di milioni (di euro). Una cifra inimmaginabile, se non per la sua enormità. In Italia, il PNRR stanzia per la Mission 6 Salute, e la realizzazione di un sistema di e-Care integrato, circa 18 milioni di euro.

Le sfide del modello phygital nell’healthcare system

Le sfide non sono solo economico/strutturali e organizzative. Sono ancor prima sfide attitudinali. Se è vero che nel 2020 la telemedicina è cresciuta a dismisura, per ragioni contingenti legate alle misure di contenimento della pandemia da Covid-19, è altrettanto vero che per molta parte dell’utenza si è trattato di una misura percepita come “temporanea”. E anche parte della classe medica ha faticato a mettersi in pari, anche per resistenze personali. Perché la speranza è sempre stata quella di tornare alle visite in presenza una volta che l’emergenza sanitaria fosse stata superata. Cosa chiede il paziente a MMG e specialisti? Professionalità, certo, disponibilità, ma anche supporto, empatia, sicurezza. Tutte qualità che si esprimono attraverso i sensi umani, attraverso il corpo. Per questo il modello phygital non esclude ma valorizza e rafforza il rapporto tradizionale in presenza tra medici e pazienti. Un ritorno al passato non è infatti più possibile, la transizione phygital non è reversibile, ma solo migliorabile rendendo le piattaforme digitali interattive un medium sempre più accessibile, intuitivo e “caldo”.