Dove sta andando il Digital Marketing Farmaceutico. I nuovi trend
“Engagement” tecnologico e umano, educazione ‘informata’ sono il nuovo trend di fare e comunicare la salute.
Nessuno ne è escluso: anche il mondo sanitario, compreso quello farmaceutico e assistenziale, sta attraversando una fase di transizione, proiettandosi sempre più verso servizi di monitoraggio e cura della salute digitali. Affidati cioè all’ausilio di strumenti tecnologici in grado di assistere le necessità della persona sia in attività quotidiane all’interno della casa ‘domotica’, sia sanitarie attraverso wearable device che possano controllare al secondo i parametri vitali, dalla pressione, al battito cardiaco, alla glicemia. Servizi, dunque, di E-Health, di digital medicine in remoto, particolarmente utili e indispensabili per alcune categorie di pazienti, come gli anziani ad esempio.
Siamo solo all’inizio. Dopo il passaggio dall’intelligenza artificiale all’assistente virtuale, dalla precisione dei dati ai sistemi di gestione di alta qualità e dall’e-Detailing all’e-servizi, per il 2019 nel digital marketing farmaceutico si profilano all’orizzonte nuove tendenze e scenari, quali:
1. Il Multicanale Intelligente
Sta diventando una esigenza per rispondere alla richiesta degli utenti/pazienti che, secondo una ricerca online fra gli statunitensi, nel 59% dei casi chiede di ricevere dalletecnologie digitali una assistenza di qualità al pari di quanto offerto da altre piattaforme, come Amazon ad esempio. Piattaforme cioè in grado in grado di soddisfare richieste di informazioni ma anche di chiarire dubbi o quesiti in tema salute. Ma non solo: oltre a fornire corrette informazioni, questi servizi digitali nell’auspicato degli utenti dovrebbero essere anche formativi ed educazionali, tanto meglio se ‘mirati’ e personalizzati al proprio problema. Le finalità sono almeno due: migliorare la qualità di vita e l’aderenza alla terapia.
2. Il Coinvolgimento del Paziente.
Secondo il concetto del “Consumerization of Care Drives Digital Health” (1) il paziente e la famiglia sono al centro, il loro coinvolgiment0 avviene sfruttando la tecnologia digitale. Un sondaggio condotto da SERMO, un network di medici americani, ha rilevato che i tre quarti degli intervistati abbinano il “coinvolgimento” tra medico e paziente a strumenti digitali. A confermare questo nuovo trend comportamentale è il fatto che il 95% dei partecipanti dispone di uno strumento di educazione digitale nei propri uffici. Ildigitale sta dunque diventando una forma preponderante per la ricerca di informazioni di salute: mentre solo fino a qualche anno fa il paziente si affidava al passaparola o alle proprie conoscenze per orientarsi su specifiche patologie, centri di eccellenza, pareri su una figura professionale, oggi si ricorre a strumenti quali portali dedicati, testate online, social network, app e community online. Non è un caso dunque che il 57% (2) delle persone dichiari di navigare in rete alla ricerca di informazioni in caso di problemi di salute, contro il 32% che si rivolge al medico, che sta diventando sempre di più la second opinion. Ma non solo: dopo la consulenza, spesso il paziente consulta‘Doctor Google’ per confrontare la diagnosi ricevuta e/o cercare informazioni sull’efficacia dei prodotti consigliati. Dunque, in funzione delle dilaganti fake news è prioritario offrire all’utente un servizio realmente informativo, educazionale, affidabile, di qualità, avvalorato da evidenze scientifiche e pareri esperti. In cui tutto sia ‘regolamentato’per non cadere in trappola.
3. Pazienti e medici Millennials
I pazienti millennials sono i nuovi decisori e ‘orientatori’ sanitari, riponendo grandi aspettative nel digital. Strumento nel quale scorgono opportunità per un più facile (e forse migliore) accesso ai dati e servizi sanitari, ma anche per un rapido contatto con i medici sempre on-line, e ottenere informazioni trasparenti sulla questione prezzi/costi. Le aziende lungimiranti dovrebbero ‘adocchiare’ questa nuova richiesta sanitaria, con possibili vantaggi per la maggiore visibilità ai propri prodotti e servizi sul web, migliorando i siti di informazione, aggiornando revisioni o casistiche on-line, riportando esperienze di pazienti.
Se da un lato la tecnologia potrà modificare sensibilmente la relazione medico-paziente – secondo il 76% dei medici millennials, specie se non ancora specializzato (83%), con un impatto migliorativo contro il 25% che non intravede sostanziali cambiamenti fra paziente e assistito – la tecnologia digital, non potrà comunque fare a meno o trascurare l’importanza dell’umanizzazione, del contatto diretto medico-paziente.
4. Questione di interconnessione.
IA, l’intelligenza artificiale, e il ML, il Machine Learning, ovvero l’apprendimento automatico e i Big data sono tra loro collegati e interdipendenti, anche in funzione del bisogno che spinge oggi i medici a ricercare set di dati, sempre più complessi e avanzati in tempo reale, e opportunità di connessioni interattive.
L’IA e l’automazione delle macchine potranno aiutare anche i professionisti del farmaceutico a garantire a ogni cliente informazioni corrette, in tempi rapidi e secondo le preferenze espresse, compreso le chatbots, i servizi di messaggistica istantanea, tenendo tuttavia conto che i pazienti auspicano di ricevere dal medico ascolto e comprensione delle proprie emozioni. Dunque tecnologia sì, ma non senza un ‘contatto’ umano, diretto tra medico e paziente.
Al centro la persona (il paziente) supportata dall’efficienza tecnologica: è questa la chiave del successo del ML, dell’innovazione tecnologia e degli algoritmi automatizzati.
5. Fiducia, Trasparenza ed empatia.
Sono i tre valori necessari a far funzionare in maniera efficace e efficiente il rapporto uomo-tecnologia come prospettato anche dal documento che illustra i possibili sviluppi delle soluzioni mediche e delle scienze della vita per l’anno 2020, orientate anche per il settore farmaceutico, verso la collaborazione attiva fra tecnologie digitali che facilitano l’accesso di informazioni e di dati e risorse umane stante il fatto che le macchine non riusciranno mai a integrare la ‘nostra’ intelligenza.
In conclusione. È in atto una rivoluzione anche nell’assistenza sanitaria, proiettata al digitale e a un modo nuovo di ‘connettersi’ dal paziente, attorno cui si creano soluzionidigital quanto più garanti possibili di migliore assistenza e outcome.
UPVALUE costruisce specifici programmi di engagement, funzionali e accattivanti, dedicati al miglioramento dell’aderenza alla terapia dei pazienti e destinati a fornire al medico un valido sostegno nella relazione con i suoi pazienti.
(1) THE HEALTHCARE CONSUMERIZATION REPORT: How healthcare providers can transform their services to meet the evolving needs of digital consumers before, during, and after care from Business Insider Intelligence
(2) Fonti: dotHealth: Consumer Health Online 2017
Vanni Vischi
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