Il futuro della salute è già in condivisione.

medici millennials futuro saluteL’influenza dei Millennials in quasi tutti i settori della vecchia e della nuova economia è, e sarà sempre, più determinante. E il mondo della salute non fa eccezione. Nei prossimi 10-15 anni questa generazione di medici Millennials completerà gli studi ed entrerà massivamente nel mondo del lavoro, negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Questo implicherà senz’altro un cambiamento ancora più radicale.

Si chiederà – con sempre maggiore convinzione – l’uso dell’intelligenza artificiale per l’assistenza, le diagnosi e il monitoraggio on line dei pazienti. Tuttavia c’è un “ma”: l’approccio e le abitudini dei Millennials non si allineano affatto con i modelli che fino ad oggi hanno guidato l’assistenza sanitaria e le aziende farmaceutiche, così come le istituzioni, se non vorranno restare indietro, dovranno rapidamente adattarsi.

Le indagini effettuate in questi ultimi anni dagli istituti di ricerca demologici, ci indicano sempre più chiaramente come i medici Millennials – definiti “generazione drive-through” – ambiscano a un’assistenza sanitaria sempre più rapida ed efficiente.

Il futuro dei medici Millennials sembra luminoso. Questa generazione di medici è giovane, curiosa e pronta ad affrontare le sfide attuali e future senza grandi timori, almeno così sembra. È ancora un po’ presto per definire i contorni di questa trasformazione epocale ma qualche considerazione è già, ragionevolmente, un dato di fatto. I Millennials sono talvolta accompagnati da una connotazione negativa ma, in realtà, hanno tratti distintivi e punti di forza che le loro controparti più “anziane” non hanno. In generale, una critica, è che sono troppo dipendenti dalla tecnologia. C’è del vero in questo, ma la loro esperienza specifica è anche una grande risorsa. Facciamo degli esempi; l’oftalmologia è una specialità che si è drasticamente rivoluzionata negli ultimi anni proprio a causa dei progressi tecnologici. Ciò “costringe” le vecchie generazioni ad imparare e a utilizzare strumenti e metodologie diagnostiche che si rinnovano con una velocità impensabile fino a 20 o 30 anni fa: l’aggiornamento e l’adattamento della classe medica oggi deve essere molto più veloce di un tempo. E i Millennials su questo punto sembrano partire avvantaggiati.

Un altro elemento interessante è collegato alla relazione medico-paziente. Senza entrare nel merito della patient journey, che abbiamo già esaminato in qualche nostro precedente articolo, ci possiamo limitare ad osservare che un medico – nato e cresciuto con un mind set da “Internauta”, ovvero social, sempre connesso e “geneticamente” tecnologico -, sa benissimo che i suoi pazienti hanno già cercato il suo nome su google, hanno già scaricato tutto ciò che è scaricabile, hanno già un’idea (sebbene distorta e incompleta) di quale viaggio terapeutico si sta intraprendendo. E chi può interagire con questo genere di Sapiens-Sapiens se non lui, il medico Millennials che, in fondo, nella propria sfera privata, fa esattamente lo stesso percorso digitale.

Oggi, non sorprende più che i pazienti di tutte le età utilizzino la tecnologia per gestire la propria salute, dalla semplice ricerca di informazioni online fino all’utilizzo di app mobili per il monitoraggio o per seguire le indicazioni dei PSP, i Patient Support Program. La differenza tra ieri e oggi è che i pazienti Millennials sono stati i primi ad adottarli, sono più a loro agio e, in generale, sono più predisposti alla sperimentazione.

In conclusione, qualche dato circa l’uso degli smartphone tra medici “vecchia scuola” e Millennials che ci arriva dagli USA* può rendere l’idea di quanto, anche nella relazione col paziente – oltre naturalmente che nell’aggiornamento – il gap generazionale sia marcato:

  • il 50% dei Millennials usa un Drug reference Database vs il 33% con 55 e più anni;
  • il 32% vs 17% usa tools e Linee guida on line;
  • il 23% vs l’8% guarda video professionali;
  • il 46% vs il 25% legge articoli o abstract – e qui sta il bello – anche durante la visita col paziente.
  • Ma, udite udite, se guardiamo quanto sia consultato il prontuario farmaceutico nella prescrizione di un piano terapeutico, allora gli “older” battono i Millennials 35% a 31%, della serie…, le buone vecchie maniere non muoiono mai.

* Fonte: Taking the Pulse; Among physicians who own or use a smartphone for professional purposes, 2017

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